LIBERTÀ DI ESPRESSIONE - Da molto tempo si dibatte sulla libertà di espressione e su quanto il web e i social in particolare debbano o meno essere limitati e regolati. Per questo hanno fatto molto discutere le dichiarazioni rilasciate da Elon Musk e le sue modifiche a facebook. Non solo, sono innumerevoli, e tutte legate alla libera comunicazione le contestazioni che vengono fatte alla nuova frontiera del web: il web 3, la cui filosofia di base non si discosta molto da ciò che Elon Musk vuole fare della piattaforma social dell’uccellino azzurro. Vediamo insieme di cosa stiamo parlando più nel dettaglio.
Twitter negli Stati Uniti è un social molto più diffuso e usato rispetto all’Italia e agli altri paesi europei. Non solo ha anche un posto abbastanza centrale anche se al momento non è considerato molto pioniere della libertà di espressione. Elon Musk, quando ha cominciato a manifestare il suo interesse all'acquisizione della piattaforma, ha, infatti, posto l’accento sulla sua intenzione di difendere la libertà di espressione nel social cinguettante. Uno dei primi cambiamenti che l’innovativo milionario ha comunicato di voler attuare è quello di rendere open source l'algoritmo che regola Twitter. Così facendo chiunque sarebbe in grado di essere a conoscenza di come funziona e ragione il social. O meglio tutti potremmo conoscere quali sono i tweet maggiormente premiati, con quali criteri questi vengono scelti e quali sono le caratteristiche discriminanti che portano un tweet ad essere visto o non da noi.
L’obiezione maggiore rivolta a Elon Musk e ai cambiamenti che vuole attuare in Twitter riguarda proprio la difesa che l’imprenditore fa della libertà di espressione. C’è il timore che lasciare a tutti la possibilità di commentare, scrivere e mettere su piazza pubblica tutto senza filtri e senza rischio di censura, porti all'estremizzazione della violenza sui social. Fenomeno che anche i colossi social di Meta fanno fatica a mettere a tacere nonostante sia un atto un processo di controllo.
È vero che Elon Musk lascerebbe tutti liberi di parlare ma in un certo senso vorrebbe assicurarsi di avere la certezza di poter risalire al mittente del tweet. Non solo vorrebbe garantire anche la possibilità che dietro ad un account ci sia una persona e non un AI. Tra i cambiamenti che vuole attuale c’è infatti l’autenticazione non solo tramite nickname ma anche tramite altri parametri che diano la certezza che il profilo sia gestito da una persona fisica. È una funzione molto difficile da introdurre ma facciamo finta che ciò sia possibile. Cosa accade? Si potrebbe verificare una drastica diminuzione delle fake news e dei trolling dal momento che queste, nella maggioranza dei casi, partono da profili bot e fake.
I profili fake hanno molta rilevanza anche per quanto riguarda i tweet violenti. È infatti molto più facile offendere e istigare all’odio quando ci si nasconde dietro ad un profilo che non rivela la nostra vera identità.
Un altro aspetto di cui non tiene conto Elon Musk nella sua battaglia, per un Twitter composto da una comunità di persone reali libere di esprimere la propria opinione, sono le leggi regolative di ogni stato in cui la piattaforma social agisce. Ogni Nazione ha infatti regolamentazioni ben precise per quanto riguarda commenti razziali, omofobi, e violenti di ogni genere.
L’aspetto nazionale relativo alle norme che regolano la libera comunicazione e determinano i confini tra ciò che è lecito affermare e cosa no, è l’argomento principale con cui si deve scontrare anche la nuova frontiera del web: il web3.
Il Web3 è un’idea per una nuova iterazione del World Wide Web. Si basa sulla tecnologia blockchain, che incorpora concetti come decentralizzazione e economia basata sui token. Alcuni esperti sostengono che web3 fornirà:
Questo perché la filosofia che sta alla base del web 3 prevede concetto di rete decentralizzata e non governata da nessuno; dove a chiunque è permesso di potersi collegare al web senza alcuna intromissione.
Da queste premesse sembra di trovarsi davanti ad una tecnologia altamente innovativa che porterà ad una rivoluzione nell’ambito della libertà di espressione. Ci metterà a disposizione di un web libero dal controllo delle autorità, impossibilitate ad oscurare contenuti di ogni genere non ritenuti adatti o conformi.